Impianti agro-voltaici: lo sviluppo del binomio vincente tra agricoltura e fotovoltaico promosso dal PNRR

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) vede indubbiamente nel settore agroenergetico uno dei suoi principali cavalli di battaglia e le iniziative in merito sono numerose ed interessanti. Una di esse è quella relativa allo sviluppo dell’agri-voltaico, tecnologia ipotizzata già dagli anni ’80 e di cui si è parlato sempre più intensamente negli ultimi anni. Nonostante le prospettive sembrino veramente promettenti, non si è ancora potuto apprezzare un suo decollo massiccio nel panorama agricolo italiano. Diamo quindi un inquadramento generale del tema e vediamo quali sono i recenti sviluppi in merito.

Con “Agro-voltaico” (o “agro-fotovoltaico”) si intende una tecnologia che prevede l’installazione diretta di pannelli fotovoltaici su terreni agricoli, senza che questi perdano il loro ruolo da protagonisti nel settore agrario. Infatti la semplice installazione di pannelli su suolo è una pratica abbastanza diffusa nel nostro Paese, contribuendo in maniera apprezzabile al soddisfacimento della domanda energetica. Tuttavia, i suoli su cui insistono questi impianti vanno inevitabilmente incontro ad un cambio di destinazione d’uso, costringendo i conduttori a rinunciare ad ulteriori lavorazioni ed ai relativi contributi agricoli che ne possono derivare. L’agro-voltaico ovvia a questo limite sfruttando un approccio ibrido che mira ad incrementare l’efficienza di utilizzo del suolo, sfruttando i vantaggi sia del versante agricolo che energetico. Questo si può ottenere tramite l’impiego di configurazioni di pannelli fotovoltaici tali per cui le lavorazioni di campo sul medesimo appezzamento risultano eseguibili con semplici accorgimenti. Infatti, andando ad organizzare i pannelli ad una determinata altezza e secondo file opportunamente distanziate, è possibile sfruttare lo spazio tra di esse non solo per le coltivazioni, ma anche per il pascolo di bestiame.

I benefici che ne possono derivare sono numerosi, in prima battuta per le applicazioni di campo. La presenza dei pannelli infatti gioca un ruolo importante nel miglioramento della fertilità dei suoli e della loro protezione dagli eventi atmosferici. Questi effetti desiderati risultano da un migliorato controllo dell’ombreggiamento, dalla protezione dal vento, con riduzione dell’effetto dei fenomeni erosivi, e da una più oculata gestione idrica, grazie alla minore richiesta d’acqua per irrigazione ed al recupero dell’acqua piovana. Oltre a questi aspetti, si possono altresì apprezzare ricadute positive di più ampio respiro per le aziende agricole in quanto non solo l’agro-voltaico costituisce un’opportunità di investimento per diversificare il reddito ed aumentare la competitività dell’impresa, ma anche un’occasione per migliorare le performances ambientali ed incrementare la sostenibilità delle produzioni, andando a contrastare l’abbandono dei terreni ed a bilanciare le emissioni di gas serra.

Nel corso dell’ultimo anno il tema “Agro-voltaico” ha subito senza dubbio una vera e propria esplosione a livello nazionale, sostenuta anche dalla misura di finanziamento presente nel PNRR. Infatti, a livello normativo, la prima definizione a livello normativo di impianto agro-voltaico è comparsa nel D.L. 77/2021, successivamente convertito nella legge 108/2021, in cui sono definiti impianti agro-voltaici quelli “che adottino soluzioni integrative innovative con montaggio dei moduli elevati da terra, anche prevedendo la rotazione dei moduli stessi, comunque in modo da non compromettere la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale, anche consentendo l’applicazione di strumenti di agricoltura digitale e di precisione”. Inoltre, nel mese di dicembre 2021, sono state pubblicate dall’Università degli Studi della Tuscia, in collaborazione con altri enti nazionali di spicco, le Linee Guida per l’Applicazione dell’Agro-fotovoltaico in Italia che costituiscono un autorevole documento di riferimento per il settore. Al suo interno sono contenute informazioni di natura prettamente tecnica relative a differenti ambiti, dalla descrizione dei siti più appropriati sia in termini pedoclimatici sia di idoneità, fino alle indicazioni inerenti alla progettazione delle soluzioni, al design sperimentale da adottarsi ed alle colture più indicate per l’abbinamento all’agro-voltaico. Infatti, non tutte le colture risultano adatte per questo proposito, poiché per alcune la riduzione di radiazione incidente provoca cali di rendimento (es. frumento, farro, mais), per altre non ci sono effetti negativi (es. orzo, segale, avena), mentre per altre ancora l’ombreggiamento favorisce addirittura aumenti di resa (patata, spinaci, agrumi).

Ed a livello di pianificazione strategica, cosa prevede il PNRR? L’intervento ricade nella Misura 2 “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”, Componente 2 “Energia Rinnovabile, Idrogeno, Rete e Mobilità Sostenibile”, il costo totale dell’investimento ammonta a 1,1 miliardi di euro ed il dicastero di competenza in materia sarà il Ministero della Transizione Ecologica (MiTE). L’obiettivo è quello di ridurre i costi di approvvigionamento energetico del settore agricolo, che possono arrivare a coprire il 20% dei costi, e simultaneamente di rendere più virtuose le aziende agricole sotto il profilo della sostenibilità. A tal proposito si aspira ad installare a regime una capacità produttiva da impianti agro-voltaici di 1,04 GW, con circa 1.300 GWh annui di produzione, puntando ad una riduzione delle emissioni di gas serra stimabile in circa 0,8 milioni di tonnellate di CO2. Stando alle milestones riportate sul portale ufficiale del PNRR “Italiadomani”, si prevede di esaurire entro dicembre 2024 l’aggiudicazione degli appalti pubblici per l’installazione dei pannelli fotovoltaici al fine di garantire entro giugno 2026 una produzione di energia a pieno regime dei parchi agro-voltaici. Al momento non ci sono ancora indicazioni operative per quanto concerne l’erogazione dei contributi e si attendono dal MiTE aggiornamenti per quanto riguarda bandi ed accesso alle preziose risorse per il mondo agroenergetico italiano.

Potrebbero interessarti anche...